Capitolo 34

Florian mi aspetta, seduto. E’ invecchiato parecchio.
Alle spalle sento un “Ehi” familiare.
E’ Florian. Evidentemente non sono così bravo a riconoscere i volti. Non è invecchiato tanto, ma c’è un po’ di pancia in più e qualche capello in meno.
Si accorge che stavo andando dal vecchio e mi fa:
– Va bene che sono invecchiato, ma non così tanto. Piuttosto, ti trovo bene.
– Grazie. Piuttosto, come va? Come sapevi che ero qui?
– Stamattina ti ho incrociato al bar qui di fronte, ma non ti sei accorto, poi ho pensato, giustamente, che fossi alloggiato in questo albergo.
– Capito. Comunque ora cosa fai?
– Niente, si può dire che viva di rendita. Il locale del negozio è di mia proprietà, e l’ho affittato al ristorante.
– Bel colpo.
– Mica tanto, ho dovuto riorganizzarlo a spese mie; ma ora va abbastanza bene. Tu ci sei andato?
– No, sai che i ristoranti vegetariani mi danno l’orticaria. Un pub non sarebbe stato meglio?
– Ehi, pagano bene e in tempo. Tu, piuttosto, che ci fai qui?
– Non si vede? Seguo un caso.
– Avrei detto che fossi a una convention di fan di Matrix. Comunque, sei diventato uno sbirro?
– No, no. Sono una specie di consulente. Dato che siamo in argomento, ti ricordi qualche Franz che uscì con Marty?
– No…ma perché è successo qualcosa a Marty?
– No. Cioè, non lo so. Devo vederla a Monaco, mi hanno detto che lavora lì.
– Vero. Chiedi a lei se usciva con qualche Franz.
– Ma come mai hai chiuso il negozio? Andava bene prima che me ne andassi. Il senso della musica? Il rock? Queste sono cose che mi hai insegnato tu.
– Lo so, lo so. Ma sai, a un certo punto le proprie esigenze cambiano. Cambiamo noi stessi.
– Stronzate.
– Purtroppo è così. Ancora non lo accetti? Anche se non sembrerebbe, io sono vecchio. Ho passato l’adolescenza da un bel po’ e penso dovresti farlo anche tu.
– Ma di che cazzo stai parlando?
– Guardati. Sei vestito come un buffone, ma hai già qualche capello bianco. E’ tempo di lasciar perdere i sogni.
– Capisco il fatto dei soldi. Ora però stai esagerando.
– Ok, ok. Come vuoi. Però pensaci, ok?
– Ok.
– Ora vai a Monaco e finisci il lavoro.
– Magari finisse solo con Monaco. Purtroppo non è così, le strade sono ancora tante…
– Va bene. Comunque salutami Marty. E anche suo fratello Franz.

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